Fermati un attimo, dai
[Onde #199] Brutta notizia: non arriverai mai. Bella notizia: non serve.
Una newsletter con consigli, link, news per una comunicazione migliore: a lavoro e nella vita di tutti i giorni. Ogni settimana.
Hai presente quella sensazione di vuoto che arriva subito dopo aver raggiunto un obiettivo? Quel momento in cui, dopo mesi di lavoro, sacrifici, idee buttate, riscritte, cancellate e poi ripescate, finalmente arrivi al traguardo… e ti senti stranamente spaesat*?
Se hai realizzato qualcosa di davvero bello comincia un periodo di frustrazione perché vorresti ripeterlo uguale più e più volte, se invece hai completato qualcosa che non ti ha particolarmente soddisfatt* ti sembra perdere valore tutto ciò che ti circonda. Frustrazione in tutti i casi, insomma… Spesso diventa un circolo vizioso da cui è difficile uscire.
Non è colpa tua. È che ci hanno insegnato a pensare in termini di risultato: pubblicare il libro, vincere la gara, lanciare il prodotto, raggiungere il numero giusto di iscritti o follower. Ma se tutto quello che conta è la linea del traguardo, che ne è del tempo e delle energie che abbiamo speso sulla strada per arrivarci?
Molti sottolineano l’importanza di “innamorarsi del percorso”. E io sono perfettamente d’accordo. Ma vorrei andare anche un po’ oltre: secondo me, non è solo questione di imparare a goderselo, è proprio diventare tutt’uno col percorso. Perché alla fine, se ci pensi, è lì che viviamo! Non in un lavoro consegnato, un articolo scritto, una gara vinta.
Noi viviamo nel caos creativo, nelle versioni imperfette, nelle idee che non funzionano (e che spesso sono le più interessanti), nelle storie che prendono direzioni inaspettate. Banalmente perché ci passiamo la maggior parte del tempo, no?
È quella la quotidianità in cui fare la differenza per noi stessi e per gli altri. Scrivere, comunicare, creare non è una gara a chi arriva primo o meglio. È un modo di stare nel mondo, di esplorarlo, di giocarci. Se il traguardo diventa l’unico motivo per cui lo facciamo, rischiamo di perderci tutto. A cominciare dalla strada che abbiamo scelto perché ci appassiona.
Tantissimi di noi hanno scelto di lavorare nella comunicazione o nel mondo della creatività perché è ciò che amano e che li diverte. Tantissimi di noi sono sempre più frustrati perché si sentono di partecipare a una gara continua, che non permette mai di fermarsi e godersi il lavoro che si ama.
La prossima volta che ti troverai immers* in un grosso progetto, fermati un attimo e osservati. Se senti solo il fiato corto e il pensiero fisso alla consegna, forse sei finit* dentro una gara che non hai scelto davvero. Se invece, anche nel caos, ti viene da sorridere... allora sì, stai raccogliendo i frutti della strada giusta.
✍🏻 Corrente di parole
[L'economia delle parole]
Quando revisiono un testo mi capita spesso di cancellare parecchie parole. Una dopo l'altra. Non aggettivi a caso, ma tutto ciò che non serve davvero. E devo dirti che ogni volta è illuminante vedere come il testo non perde significato. Al contrario, diventa più forte.
Mi piace ricordare la famosa frase di Pascal: "Mi scuso per la lunghezza della mia lettera, ma non ho avuto il tempo di scriverne una più breve". Quanto aveva ragione! Scrivere in modo conciso è molto più difficile che dilungarsi.
La concisione non è solo una questione di lunghezza. È una questione di impatto. Ogni parola deve guadagnarsi il diritto di esistere sulla pagina. Come quando prepari una valigia per un viaggio lungo: ogni cosa che porti con te deve essere strettamente necessaria.
Consiglio pratico
La prossima volta che revisioni un testo, evidenzia tutte le parole che descrivono (aggettivi e avverbi). Poi fai una domanda semplice per ognuna: questa parola aggiunge davvero qualcosa? Se la risposta è no, via. Se esiti, via lo stesso.
Qualche esempio:
"Sorrise felicemente" → "Sorrise" (il sorriso implica già felicità)
"Urlò forte con rabbia" → "Urlò" (l'urlo comunica già intensità e rabbia)
"Camminava molto lentamente" → "Si trascinava" (un verbo preciso vale più di tre parole)
Esercizio della settimana
Prendi l'ultimo testo che hai scritto. Sfidati a tagliare il 30% delle parole, mantenendo intatto il messaggio. Sarà difficile all'inizio, ma scoprirai che spesso il significato non solo sopravvive, ma diventa più nitido.
Non fare come Pascal, trova sempre il tempo per scrivere un testo più breve!
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💡I link della settimana
💻 Lavorare - Come decidere la frequenza di pubblicazione ideale per social media, blog, e-mail e altro. Tanto, se mi leggi da un po’, lo sai che la ricetta magica non esiste. Però si possono fare diversi test e analizzare i risultati per capire cosa funziona meglio per noi e i nostri progetti.
📱 Social - La guida aggiornata alle dimensioni dei post su Instagram. Il post da salvare per aver chiaro come fare caroselli, reels, storie e dove mettere il testo.
🛠️ Il tool - TinyWow. Un altro strumentino semplice semplice e gratis che ne riunisce tanti in un posto solo: converti file, scrivi con l’ai, modifica foto e video.
✍🏻 Scrivere - Come scrivere un buon brief di contenuto. Questo è un ripassino che bisogna fare almeno una volta all’anno, secondo me. La chiarezza aiuta te e chi lavora con te!
📚 Leggere - La scrittura geniale. Un bel libro per imparare a sfruttare al meglio il potere della scrittura. Perché scrivere non è un’attività esclusiva per eletti nati con un talento speciale. E soprattutto, la scrittura è un grande alleato per fare ordine dentro e intorno a noi.
🎧 Ascoltare - Chi ben comincia. Hai presente quella sensazione “magica” che provi quando leggendo le prime righe di un libro capisci già che ti piacerà tantissimo? È il tema di questo podcast dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, in cui ogni puntata racconta l’inizio di un libro.
🌊 Mare - Ho inviato la nuova puntata di Blu Mediterraneo e parla del “maestro di tutti noi”. Se non l’hai ancora fatto, iscriviti per ricevere un po’ di mare nella tua casella di posta.
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