La paura in cui tuffarsi
[Onde #171] È quando accetti il rischio di esporti, che spesso trovi le tue storie più autentiche e coinvolgenti
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Se ti occupi di creatività e storytelling, c’è un concetto da cui non puoi scappare: le tue debolezze sono i punti di forza che devi coltivare. Quello che può sembrare un invito a esporsi a disagi, è in realtà un aspetto chiave per chi vuole esprimersi attraverso le storie. Che si tratti di vita professionale o personale.
Nel suo libro “Osare in grande”, Brené Brown descrive la vulnerabilità come “incertezza, rischio ed esposizione emotiva”, proseguendo poi con l’affermare che “è grazie alla vulnerabilità che nascono l’amore, il senso di appartenenza, la gioia, il coraggio, l’empatia e la creatività”.
- Bernadette Jiwa (I segreti dei grandi narratori)
Pensa a un momento in cui hai dovuto raccontare una storia, magari scrivendo o parlando in pubblico. Quel brivido iniziale, la paura di non essere all'altezza o di non riuscire a connetterti con il pubblico, è un classico esempio di vulnerabilità. Ma è proprio in quelle situazioni, quando accetti il rischio di esporti, che spesso trovi le tue storie più autentiche e coinvolgenti. Quindi sì, puoi mangiarti le mani ripensando a tutte le volte in cui ti sei fatt* censurare da quel genere di timore.
Per sua natura, la vulnerabilità ti spinge fuori dalla zona di comfort e ti costringe a esplorare e, di conseguenza, a innovare. È lì che il tuo storytelling può davvero migliorare e - chissà - brillare. Perché raccontare storie non è solo un atto di creazione, ma anche di rivelazione. Condividere qualcosa di personale, qualcosa che rischia di non essere accolto, eppure farlo lo stesso: ecco dove nascono le connessioni più profonde con il tuo pubblico.
Quindi, quando pensi al prossimo contenuto da creare, prova a vedere la vulnerabilità non come un ostacolo, ma come un alleato. È quell'elemento di incertezza e rischio che può rendere una narrazione non solo più interessante, ma anche incredibilmente ricca e coinvolgente.
L'arte di raccontare storie - che da anni ormai facciamo sembrare una scienza inarrivabile con il concetto di “storytelling” - si alimenta di verità personali e momenti di sincera umanità. Ti lascio con un pensiero che ho già espresso tempo fa tra queste Onde, e che può sembrare un gioco di parole:
Siamo persone che raccontano storie ad altre persone, che a loro volta vogliono leggere e sentire storie raccontate proprio da persone come loro.
Vulnerabili, vere.
🌊 L’onda giusta
Per caso stiamo vivendo l’era del mer*a? Secondo Patagonia sì e, probabilmente, sotto certi aspetti te ne sei già accort* anche tu. E possiamo dire che il capitalismo ha la sua bella fetta di responsabilità.
Patagonia, che affronta sempre temi sociali importanti, chiama questo periodo “Shitthropocene” e ce lo racconta con un bel documentario. Un format super interessante per il tema trattato, ma anche come esempio di comunicazione da studiare per il tuo brand. Buona visione!
📃 Il messaggio in bottiglia
Fammi sapere ciò che ti sta a cuore e quali temi vorresti approfondire nelle prossime puntate!
💡 I link della settimana
💻 Lavorare - Come le aziende usano l’intelligenza artificiale generativa nella comunicazione. Per la rubrica “prendiamo esempio da quelli bravi” o semplicemente curiosiamo nel lavoro altrui. Che poi è la base per avere nuove idee e sfruttare al meglio le nuove tecnologie.
📱 Social - Come utilizzare i contenuti brandizzati su YouTube. Alcuni creator di grande successo spiegano come creare video davvero ingaggianti, che coinvolgono il pubblico e allo stesso tempo soddisfano le esigenze dei brand.
🛠️ Il tool - Text your Calendar. Stanc* di usare un app diversa per ogni necessità? Con questo strumento il calendario delle tue giornate ti arriva quotidianamente su Whatsapp e ti ritrovi ad avere una sorta di assistente per pianificare tempo e impegni.
✍🏻 Scrivere - 5 consigli per creare ganci efficaci. Hai una sola chance per attirare l’attenzione sui tuoi contenuti scritti: non fallire il gancio, ovvero le prime righe del tuo copy.
📚 Leggere - Riavviare il sistema. L’amico “newsletterato”
spiega come abbiamo rotto internet e perché tocca a noi riaggiustarla. L’ho trovata una lettura molto interessante (e scorrevole). Una bella cavalcata negli anni, dagli albori di internet alla crisi attuale. Consigliatissimo!
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