Perché lo condividi?
[Onde #191] Raccogliere e condividere contenuti per i tuoi lettori non è un esercizio di organizzazione, è un esercizio di curiosità
Una newsletter con consigli, link, news per una comunicazione migliore: a lavoro e nella vita di tutti i giorni. Ogni settimana.
Sai quando ti fermi un attimo a pensare a qualcosa che fai abitualmente, e improvvisamente la vedi sotto una luce diversa?
Se come me curi una newsletter settimanale in cui condividi link e articoli, saprai che l’arte della content curation è una bella sfida. In questi giorni mi sono effettivamente reso conto di come sia più faticosa di quanto sembri.
Condividere è un verbo che richiede impegno. Molto.
Mi sono chiesto cosa significhi davvero aggiungere valore in un mondo dove tutti condividono tutto. Non parlo della solita questione del "distinguersi dal rumore" - quella l'abbiamo già sentita tante volte. Parlo di quel momento in cui ti fermi davanti a un contenuto e ti chiedi:
Ok, è interessante, ma perché dovrei condividerlo?
Cosa posso aggiungere io a questa conversazione?
Sono domande che mi faccio spesso mentre preparo Onde e che ti suggerisco di far tue. A volte trovi articoli brillanti, analisi perfette, riflessioni che sembrano non aver bisogno di altro. Eppure non è così. Considerali sempre mancanti di qualcosa, un piccolo-grande dettaglio che devi metterci tu: ovvero il punto di contatto con la tua esperienza e con quella di chi ti legge.
Non si tratta solo di selezionare contenuti di qualità. Quello è il minimo sindacale. Si tratta di costruire ponti. Tra un'idea e l'altra. Tra una prospettiva e la sua applicazione pratica. Tra quello che leggiamo e quello che viviamo.
È come quando leggi qualcosa e pensi "interessante", ma poi lo colleghi a un'esperienza personale e diventa "ah, ecco!". Quel momento di connessione è il vero valore della content curation.
La parte difficile? Non è trovare contenuti interessanti (ce ne sono fin troppi). Non è nemmeno organizzarli (ci sono tool per quello). La parte difficile è mantenere quella scintilla di curiosità che ti fa vedere collegamenti non ovvi, che ti fa fare domande nuove.
Forse è proprio questo il punto: raccogliere e condividere contenuti per i tuoi lettori non è un esercizio di organizzazione, è un esercizio di curiosità. Di quella curiosità che ti fa dire "ok, e questo cosa potrebbe significare per noi?".
Non so te, ma io ultimamente sto riscoprendo il piacere di leggere senza l'ansia di dover per forza condividere. Di lasciare che le idee sedimentino. Di aspettare che i collegamenti emergano da soli.
A volte il miglior contenuto da condividere è quello che ti ha fatto pensare più a lungo, non quello che sembra più immediatamente "condivisibile".
🌊 L’onda giusta
Quarto appuntamento con l’intervista che ho fatto a Federica Trezza, consulente di comunicazione: content marketer, SEO copywriter e ghostwriter. L’argomento questa volta è l’ottimizzazione per i motori di ricerca.
SEO e scrittura di qualità, il matrimonio è possibile?
In che modo integri le tecniche SEO nel tuo lavoro senza compromettere la qualità dei testi e la loro possibilità di essere emozionanti/convincenti?
Definirlo matrimonio sarebbe sbagliato. Ci muoviamo in un contesto mutevole e in continua trasformazione nel quale le strategie, gli approcci e i metodi non possono ‘essere per sempre’.
SEO e Scrittura di qualità vivono una piacevole e intensa relazione di coppia, caratterizzata da interazioni continue, rispetto reciproco e dialogo costruttivo.
Per integrare le tecniche di scrittura in ottica SEO senza compromettere, come dici, la possibilità di emozionare e coinvolgere le persone è necessario avere una visione olistica della SEO, nel senso di ‘olos’, tutto, intero. SEO come visione d’insieme sui contenuti.
Non serve solo per costruire il sito o creare un Ped per il Blog. L’ottimizzazione per i motori di ricerca è un’opportunità per lavorare su più forme di contenuto, avere una visione panoramica dei testi e concentraci sui problemi del pubblico.
La fluidità del contesto digitale in cui viviamo e scriviamo comporta un cambiamento di prospettiva: la SEO, da materia tecnica e scienza (quasi) esatta, diventa un modo per osservare i contenuti da una prospettiva alternativa, un approccio integrato, una filosofia. La SEO è uno stile di vita.
Proviamo a uscire dagli schemi mentali rigidi che vedono la SEO solo come strumento e apprezziamo la materia per la sua straordinaria flessibilità.
Aggiungiamo alla tecnica anche un pizzico di creatività, una manciata di ascolto attivo e una cucchiaiata (abbondante) di empatia.
La SEO è per le persone. Tendiamo a realizzare i contenuti per i motori di ricerca. E questo è un problema. Quando progettiamo un testo per un sito web o l’articolo di un blog compiamo un errore: scriviamo con l’obiettivo di compiacere a Google (Bing, Yahoo o altro).
Nella nostra testa risuonano solo due parole:
posizionamento,
indicizzazione.
Cambiamo approccio e iniziamo a scrivere contenuti human first.
Per rendere un testo emozionante e coinvolgente, prima pensiamo alle persone, al pubblico, alla moltitudine di lettrici e lettori che si immerge nella lettura di quell’articolo o di quella pagina web.
Poi sistemiamo - solo dove è necessario -, le parti del testo che hanno bisogno di un editing SEO.
Sono ancora troppi i contenuti online che mostrano un’ottimizzazione forzata dei testi: frasi dove inciampiamo nella parola chiave principale proposta senza articoli o preposizioni (tipo agenzia comunicazione Milano o corso sicurezza lavoro), titoli (H1, H2, H3) che ripetono la main keyword con la solita formula ‘parola chiave + due punti + sette consigli o come fare per’, sezioni di FAQ con palesi e banali elenchi di parole chiave correlate copiate e incollate per aumentare il volume di keyword.
Dai, usiamo un po’ di creatività: possiamo fare di meglio. Possiamo scrivere contenuti piacevoli da leggere, con un lessico adeguato al contesto e all’audience, una sintassi coerente, un vocabolario ampio. Possiamo argomentare, trovare soluzioni emozionali per i titoli, evitare formule stereotipate. Con le parole possiamo distinguerci e donare chiarezza, semplicità e leggerezza ai contenuti. Dimostriamo esperienza, competenza, autorevolezza e affidabilità.
La SEO è cambiata perché siamo cambiati noi. Usiamo il web con modalità differenti rispetto a qualche anno fa: abbiamo un approccio diverso alla ricerca delle informazioni e alla fruizione dei contenuti.
Un testo efficace in ottica SEO (per usare un’espressione tipica del settore) soddisfa i bisogni, le esigenze, i desideri e le aspettative delle persone. È gradevole, fluido, comprensibile, leggibile, chiaro, esaustivo.
La soluzione alla tua domanda?
Per scrivere bene in ottica SEO bisogna saper scrivere bene. Punto. Non c’è intelligenza artificiale che tenga. L’intelligenza umana, emotiva e sociale è in grado di progettare e realizzare contenuti per le persone. Contenuti che, oltre a coinvolgere ed emozionare, si posizionino ai primi posti delle SERP.
💡I link della settimana
💻 Lavorare - Come gestire tempo e spazio per creare contenuti. 10 consigli di Alessio Beltrami per fo**ere il tempo e stringere relazioni con il tuo pubblico attraverso i contenuti che scrivi.
📱 Social - Come scrivere caption efficaci su IG per aumentare l’engagement. Lotti ogni giorno con l’algoritmo e la distrazione diffusa? Cattura l’attenzione delle persone con un testo efficace.
🛠️ Il tool - Artvee. Un bellissimo archivio dove puoi scaricare opere d’arte, poster, illustrazioni di pubblico dominio. Spunti utili per i tuoi prossimi visual.
✍🏻 Scrivere - Come scrivere un comunicato stampa. Uno strumento di comunicazione fondamentale, ma troppo spesso non sfruttato a dovere. Parola di giornalista che ne riceve centinaia ogni giorno…
📚 Leggere - Questo non è (solo) un diario. Non un libro da leggere, ma una sorta di taccuino con 365 suggerimenti, uno per giorno, per alimentare la creatività nelle sue diverse forme.
🎧 Ascoltare - Arcipelago Borghi. Facciamoci un bel viaggio nell’entroterra italiano. Un altro podcast ben riuscito di Carlo Annese ci porta nei borghi più accoglienti, ovvero le Bandiere Arancioni del Touring Club.
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