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Cosa perderti lo decidi tu
[Onde #138] Di FOMO pre feriale e consigli per evitare di auto-stressarsi inutilmente
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Apro Instagram e ormai è un susseguirsi di foto al mare, in barca, in ristoranti con panorami splendidi, in montagna, alle terme, in qualche meta esotica dall’altra parte del mondo e così via. C’è chi posta nel weekend e chi quasi tutti i giorni. E se sei al caldo, magari in un grigio ufficio con vista sul cemento e ti mancano ancora settimane di lavoro prima di fare un po’ di vacanza, possiamo dire che quei contenuti fanno decisamente male all’umore.
Ma perché ti dico ciò?
Perché tra le richieste di temi da affrontare in questa newsletter ce n’è stata una che mi chiedeva di parlare di FOMO (Fear of Missing Out), ovvero la paura di perdersi qualcosa. Anzi tutto, direi. Ho scelto di scriverne ora perché questo è sempre un momento delicato dell’anno, quello in cui sembra che gli altri si divertano sempre più di noi, facciano esperienze più belle, vivano vite migliori.
Inutile che ci giriamo molto intorno, questa è una paura che coinvolge un profondo senso di invidia e influisce sull'autostima. Non è solo la sensazione che ci potrebbero essere cose migliori che potresti fare in questo momento, ma è la sensazione che tu stia perdendo qualcosa di fondamentale che gli altri invece stanno vivendo. Si potrebbe sintetizzare così: gli altri sì, io no.
Ecco, questo è un fenomeno che sta diventando sempre più comune purtroppo. A causa - ovviamente - dei social media, croce e delizia della nostra epoca. L’esposizione a certi contenuti e la FOMO possono quindi portare stress e frustrazione nella tua vita. Fortunatamente ci sono persone che non ne soffrono, ma ce ne sono altre che purtroppo sono più fragili e a rischio. E a noi non piace lasciare indietro gli altri, vero?
Qualche dritta per gestire questa sensazione.
Cambia prospettiva. Invece di concentrarti su ciò che ti manca, prova a notare ciò che hai. Aggiungi più persone positive al tuo feed; nascondi le persone che tendono a vantarsi troppo o che in qualche modo alimentano la tua frustrazione.
Crea un album offline. Ormai postiamo tutte le nostre esperienze online con la conseguenza che poi ci auto-stressiamo perché cerchiamo riscontri negli altri (like, condivisioni, commenti). Se senti di essere in questo circolo vizioso porta offline le tue foto e i ricordi. Scrivi, crea un album, tieni un diario: carta e penna sono sempre ottimi alleati. E tra l’altro stimolano tantissimo la creatività!
Fai un po’ di detox digitale. La soluzione secondo me non è spegnere tutto e vivere una vita totalmente analogica. Però è indubbio che ridurre l'uso dello smartphone e di certe app può diminuire la FOMO. Scrollare meno o prenderti proprio una pausa dai dispositivi digitali può aiutarti a concentrarti di più sulla tua vita senza fare costanti confronti.
Concentrati sulla gratitudine. Questo è il classico punto che fa storcere il naso a molti, perché sembra teorico e basta. In realtà posso dirti che funziona molto. Prenditi un momento ogni giorno per scrivere un diario della gratitudine. E non solo: prova a dire agli altri cosa apprezzi di loro. Sembra un sostegno rivolto solo all’esterno, in verità farà benissimo anche a te.
Dedicati alle connessioni reali. Ti senti in ansia? Triste o frustrat*? Chiama l’amico che l’ultima volta ti ha invitato a quell’aperitivo a cui non sei andat*. Vai a quella lezione di yoga al parco anche se non conosci nessuno. Oppure iscriviti a quel corso di scacchi! Io sono qui, accetto sempre con piacere nuovi sfidanti!
Ok, abbiamo capito quindi che la FOMO è molto correlata all'uso dei social media e infatti ci sono tanti articoli a riguardo. Ma è importante aver sempre presente che è una sensazione molto reale e comune tra le persone di tutte le età. Non è l’ennesimo argomento di discussione online che va di moda per un periodo. Tutti proviamo un certo livello di questa paura in momenti diversi della nostra vita.
Per questo è fondamentale saper mettere le cose in prospettiva. Pensa quanti caxxo di motivi hai per essere grat* nella tua vita! E scommettiamo che se chiami quell’amico e uscite insieme vi divertite un sacco?
Molla l'ansia di "perdere" qualcosa, prenditi tutto ciò di più grande e importante che è già alla tua portata.
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“Giornalisti e uffici stampa: una relazione complicata”. È il titolo quanto mai indovinato di una ricerca realizzata da Mediaddress e L’Eco della Stampa su questo rapporto professionale decisamente complesso e delicato. Il report prende in considerazione le oltre 14.000 risposte ricevute dai giornalisti che hanno partecipato al sondaggio.
È un’analisi utile per capire quanti comunicati stampa vengono letti davvero, quanti sono realmente pertinenti, come preferiscono essere contattati i giornalisti e su quali aspetti possono migliorare gli uffici stampa.
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📱 Social - Come avrai già scoperto, Instagram ha lanciato Threads, la sua nuova app in stile Twitter. In Italia ancora non è disponibile ufficialmente, ma il modo per provarla c’è comunque! Come spiega
che fa anche l’analisi dei punti di forza e delle debolezze del nuovo social.🛠️ Il tool - WiFi Mouse. Un app (sia per iOS che per Android) che ti consente di trasformare il tuo smartphone in un mouse wireless, un trackpad, una tastiera e un desktop remoto.
✍🏻 Scrivere - Produrre contenuti nuovi con costanza è importante, ma a volte basta migliorare i vecchi contenuti in chiave SEO per ottenere risultati migliori. Un’analisi delle performance, qualche correzione, una breve riscrittura e il tuo articolo è come se fosse nuovo.
📚 Leggere - Stereotipi a colori. Come dice il sottotitolo, questo libro è una “piccola guida ai pregiudizi e ai bias cromatici”. Perché il colore è un codice e dunque è fortemente influenzato dalla nostra esperienza e percezione.
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riflette su quali siano davvero i numeri di questo settore. E tocca anche il tema della sostenibilità economica di questo format, che ho trattato qui su Onde nell’intervista a Carlo Annese.
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Cosa perderti lo decidi tu
è molto vero quello che dici, ci aggiungo una nota: FOMO è qualcosa che si applica anche ai fine settinana, dove è risaputo che DEVI essere fuori, a qualche evento, a ballare, in vacanza, a casa di amici ecc ecc. Se sei da solo in casa a leggere, giocare ai videogiochi, allenarti però da sol* allora sei sfigat*. Da questa catena mi sto liberando piano piano, dopo anni di lavoro su di me e devo dire che sembra meno scontato di quanto in realtà possa sembrare da fuori. Una volta che una persona accetta di vivere bene al meglio delle proprie possibilità nella solitudine, nella noia, nella "vita lenta" allora lì si gode veramente tutti i momenti. Perchè diciamolo chiaro e tondo, di quanti eventi a cui partecipiamo siamo davvero volenterosi di farlo, senza essere spinti da paure o dictat sociali?
Onde è sempre interessante, ma questa puntata è davvero lodevole: a volte non ci rendiamo conto degli effetti stressanti del digitale sulle nostre vite, è importante prenderci cura di noi stessi con i piccoli e preziosi suggerimenti che hai condiviso. Una nota personale: ho da sempre diario e album offline, aiutano davvero a tenere il contatto con la realtà. (E buone vacanze!)